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Solo la carità può superare Chernobyl, dice il Papa

Il benvenuto alle famiglie che aiutano i giovani vittime della ricaduta radiattiva. Città del Vaticano, 27 aprile 2001 (Zenit. org). – Il disastro della centrale nucleare di Chernobyl accaduto 15 anni fa ha innescato sulla sua scia una “catena di generosità” attraverso il mondo, afferma Giovanni Paolo II.


07.06.2001 (13:43) // Servizio Religioso di Informazione di Ucraina
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All’udienza di giovedì il Papa ha salutato 1500 persone rappresentanti delle 50.000 famiglie italiane che annualmente accolgono bambini dall’Ucraina e dalla Bielorussia per un soggiorno di 5 mesi in Italia. I bambini sono tutti contaminati dalle radiazioni.
Il Papa stesso era accolto nell’aula Paolo VI dal canto di un coro di bambini di Kyiv. Alcuni dei bambini sono fisicamente segnati dalla catastrofe di Chernobyl; molti di loro sono sotto trattamento medico in Italia. La Carità, sola possibile risposta a questa “catastrofe ecologica che ha fatto storia”, ha reso possibile per loro venire a Roma, ha detto il Santo Padre.
Guardando avanti alla sua visita del 23-27 giugno in Ucraina, il Papa ha espresso l’augurio di “baciare la terra che ha sofferto così tanto”.
Egli si è rivolto ai bambini e alle famiglie italiane ospitanti durante la celebrazione: “Il Papa vi abbraccia”, ha detto, aggiungendo: “Vedendovi, mi sento spinto a ringraziare il Signore per la catena di generosità che da allora non ha cessato di alleviare i dispiaceri e le difficoltà di coloro che continuano ad essere vittime innocenti delle conseguenze di quella tremenda catastrofe”.
Circa 5 milioni di persone furono esposte alle radiazioni nucleari quando uno dei reattori della centrale andò in fiamme il 26 aprile 1986. Una nube tossica dall’incidente si diffuse attraverso l’Ucraina, la Russia e la Bielorussia, contaminando migliaia di persone.
Secondo i dati rivelati da Radio Vaticana, ha causato problemi respiratori, disturbi circolatori e intestinali, e il cancro. Circa 3,4 milioni di persone furono seriamente esposte alla radioattività; di loro, 1,2 milioni sono bambini, il cui sistema immunitario è stato danneggiato.
“Ricordando i tragici effetti causati dall’incidente del reattore nucleare di Chernobyl, i pensieri vanno alle generazioni future rappresentate da questi bambini”, ha detto il Pontefice.
“E’ necessario preparare un futuro di pace per loro, senza paura di simili minacce”, ha aggiunto. “E’ un impegno per tutti. Perché questo avvenga, è necessario che uno sforzo comune scientifico, tecnico e umano sia fatto per mettere l’energia al servizio della pace, nel rispetto dei bisogni dell’uomo e della natura. Il futuro dell’intera umanità dipende da questo”.
Ha continuato: “Mentre preghiamo per le numerose vittime di Chernobyl, e per coloro che portano nel loro corpo i segni di una così grande catastrofe, chiediamo al Signore la luce e il sostegno per coloro che a diversi livelli sono responsabili per il destino dell’umanità”.
Il Presidente ucraino Leonid Kuchma ha scritto, in un messaggio a coloro che partecipavano alla celebrazione con il Papa, che la chiusura della centrale di Chernobyl “è solo il primo passo” di “una lunga strada”.
Anche l’Ucraina sta avendo problemi politici. Martedì il suo parlamento ha approvato una mozione per censurare il primo ministro riformista Viktor Yushchenko, che implica la rimozione dell’intero gabinetto e un futuro economico incerto per il paese.
L’ex stato sovietico sta attraversando un periodo di agitazione politica da quando lo scorso anno sono state fatte connessioni tra Kuchma e il caso di un giornalista assassinato, cosa che ha provocato dimostrazioni pubbliche di piazza nella capitale, Kyiv.
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